Denervazione faccette articolari
La denervazione delle faccette articolari è un trattamento micro-chirurgico a bassa complessità di terapia del dolore che viene eseguito in anestesia locale. Questa terapia viene eseguita per la cura della sindrome delle faccette articolari, ossia la degenerazione artrosica delle faccette posizionate tra le vertebre.
E’ un intervento di tipo percutaneo poiché non vengono fatti dei tagli e non vengono messi dei punti di sutura, per cui il paziente non avrà alcuna cicatrice.
La denervazione viene effettuata con radiofrequenza: un ago trasmette una corrente (non percepita dal paziente) in radiofrequenza a 60° per 90 secondi sul nervo, al fine di intorpidirlo e di permettere all’articolazione il ripristino della propria funzione, senza trasmettere la sensazione dolorosa al paziente.
Info utili
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Farmaco
Dutara intervento:
Riposo:
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Effetto Definitivo:
Trattamento e Terapia
Tale trattamento si esegue nelle “sindromi faccettarie vertebrali” caratterizzate da dolore paravertebrale urente spesso non irradiato.
La durata del trattamento può variare dai 15 ai 30 minuti a seconda dei livelli da trattare e viene eseguito in sala operatoria in regime di Day Hospital.
Il paziente viene posizionato prono sul lettino operatorio e, tramite l’amplificatore di brillanza (raggi X), viene evidenziata l’articolazione intervertebrale da trattare.
Previa disinfezione della cute e pomfo di anestesia locale, un ago per radiofrequenza 22 G L 100 mm, con punta attiva da 5 mm, viene posizionato a livello della branca mediale o posteriore del nervo spinale (sensitivo).
Una volta verificata e documentata l’esatta posizione della punta dello stesso ed eseguita una anestesia locale, una corrente in radiofrequenza a 60° C per 90 secondi, viene applicata sul nervo onde ottenere la denervazione articolare.
In tal modo l’articolazione svolgerà comunque la propria funzione senza trasmettere la sensazione dolorosa al paziente (tipo la denervazione di un dente).
A fine procedura il paziente verrà riaccompagnato in reparto e dopo 2-3 ore potrà autonomamente lasciare la clinica.
L’efficacia clinica del trattamento si renderà evidente ad un mese dallo stesso, e durante tale periodo si potrà presentare una accentuazione del dolore in sede di intervento, trattabile con anti-infiammatori e riposo.
Possibili complicanze
La reazione allergica è sicuramente una complicanza (estremamente rara soprattutto se si utilizza l’ozono in luogo del cortisone) e va sempre ricercata prima di eseguire una infiltrazione con ozono od altri farmaci.
Le turbe della coagulazione del sangue sono una controindicazione, così come le infezioni cutanee in sede di infiltrazione.
Se il paziente assume antiaggreganti (tipo cardiaspirina, cardirene etc) è sufficiente sospenderli 2-3 gg prima dell’infiltrazione, e riprenderli il giorno successivo l’infiltrazione.
Se assume anticoagulanti (tipo Coumadin o farmaci similari), questi vanno sospesi e sostituiti con eparina a basso peso molecolare, finché i valori ematici di coagulazione non siano congrui con l’esecuzione della procedura infiltrativa o di radiofrequenza (INR > di 1,5)
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