Neurostimolazione Midollare
La neurostimolazione midollare, conosciuta come SCS (Spinal Cord Stimulation), è una tecnica di terapia antalgica per il trattamento del dolore cronico, non più curabile con altri tipi di trattamento.
Nello specifico, è indicato per il trattamento di cervico-brachialgie, sindrome da fallimento chirurgico (FBSS), aracnoiditi, dolori pelvici, anodine, coccigodinie, causalgie, neuropatie tossiche e metaboliche).
La neurostimolazione midollare è un intervento chirurgico di alta complessità che prevede il posizionamento di un elettrodo nel tratto vertebrale spinale o cervicale, tramite ausilio radioscopico, che rilascerà degli impulsi elettrici utili che colpiscono le fibre nervose che cessano o diminuiscono la trasmissione del dolore.
L’inserimento dello stimolatore definitivo è preceduto dal posizionamento di un elettrodo temporaneo che è volto a testare la risposta del paziente al trattamento. Se la risposta è positiva, si procederà con la rimozione dell’elettrodo temporaneo e l’impianto del neurostimolatore completo
Info utili
Anestesia:
Farmaco
Dutara intervento:
Riposo:
Degenza:
Effetto Definitivo:
Trattamento e Terapia
Tale trattamento antalgico palliativo viene eseguito in sala operatoria, in anestesia locale e sedazione endovenosa con benzodiazepine ed oppioidi e una notte di ricovero.
Il paziente viene posizionato in posizione prona sul lettino chirurgico e, tramite ausilio radioscopico, viene posizionato per via percutanea, attraverso un ago guida, un elettrodo di titanio del diametro di 0,2 mm nello spazio epidurale vertebrale dorsale o cervicale, in funzione della sintomatologia dolorosa riferita dal paziente (elettrodo temporaneo).
Tale elettrodo, durante tale fase temporanea, viene collegato ad un generatore esterno di impulsi elettrici (delle dimensioni di un telefono cellulare) che il paziente percepirà come un formicolio gradevole nella zona algica.
Tale formicolio dovrà fare scomparire il dolore che non verrà più percepito dal paziente.
Dopo un tempo variabile tra i 15-30 gg tale elettrodo verrà rimosso.
Successivamente, se la fase di prova avrà avuto esito favorevole sulla scomparsa del dolore, il paziente tornerà in sala operatoria dove, sempre in an. locale + sedazione e due notti di ricovero verrà eseguito l’impianto definitivo, dove l’elettrodo verrà connesso ad un generatore di impulsi totalmente impiantabile (IPG) ricaricabile ed RMN compatibile.
Nel sistema wireless (StimWave) tale IPG non viene impiantato e gli impulsi all’elettrodo vengono generati da un sistema esterno rimovibile.
Questo sistema (ugualmente ricaricabile ed RMN compatibile) è molto utile soprattutto nei pazienti che presentano reazioni allergiche ai metalli, pazienti particolarmente magri etcc.
Possibili complicanze
La reazione allergica è sicuramente una complicanza (estremamente rara soprattutto se si utilizza l’ozono in luogo del cortisone) e va sempre ricercata prima di eseguire una infiltrazione con ozono od altri farmaci.
Le turbe della coagulazione del sangue sono una controindicazione, così come le infezioni cutanee in sede di infiltrazione.
Se il paziente assume antiaggreganti (tipo cardiaspirina, cardirene etc) è sufficiente sospenderli 2-3 gg prima dell’infiltrazione, e riprenderli il giorno successivo l’infiltrazione.
Se assume anticoagulanti (tipo Coumadin o farmaci similari), questi vanno sospesi e sostituiti con eparina a basso peso molecolare, finché i valori ematici di coagulazione non siano congrui con l’esecuzione della procedura infiltrativa o di radiofrequenza (INR > di 1,5)
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